La Casetta del Guardacaccia
La cosiddetta Casa del Guardacaccia si trova all’estremità sud-occidentale del Parco, a segnare con la propria stessa presenza la continuità di chiusura della proprietà che, negli altri punti del perimetro, è data dal muro di cinta in pietra di fiume e malta.
Attestato fin dal momento dell’intervento del Kurten negli anni trenta dell’Ottocento, questo edificio è anch’esso costruito coi materiali dell’epoca, ossia la pietra tonda di torrente, la malta di calce e, in certi tratti, il mattone laterizio pieno. La copertura è tipicamente in lastre di pietra di Luserna a spacco, adagiate su orditura lignea.
In epoca ignota, ma successiva al primo intervento, venne addossato in continuità interna sul lato a settentrione un corpo coperto, destinato ad ospitare rudimentali servizi igienici per gli ospiti del parco.
L’accesso dal cortiletto esterno (in affaccio sul lago) è dato tramite portoncino storico in traversi di legno massello, con approdo nella prima camera, detta del camino, con pavimentazione in piastrelle di cotto. Tale prima camera è dotata di un camino a parete (senza piedritti e trave in appoggio, ma ricavati nella muratura), oltre a tre aperture finestrate sui lati nord, est e sud.
Da un’apertura senza serramento ad ovest si ha l’accesso alla seconda stanza, angolare fra la prima e la successiva, con pianta irregolarmente ottagonale. Tale stanza, dotata di un’unica, luminosa, finestra a sud, si pregia di un magnifico pavimento a mosaico con decoro a grisaille e un interessante sistema voltato di chiusura superiore.
Attraverso tale stanza, a mezzo di uno stretto vano trasversale avente funzione di antibagno, si giunge al locale dei servizi.
Un meticoloso intervento di recupero e rifunzionalizzazione coinciso con il finanziamento P.N.R.R. 2023-2024 ha permesso di riportare all’onor del mondo tale fabbricato, con il risanamento degli interni e l’adeguamento normativo dei servizi e dell’accessibilità.