L'Agricoltura nel Parco
Il legame inscindibile tra il “dentro” e il “fuori” dalle mura del parco è sempre stato costituito dalla continuità della gestione agricola dei terreni. Provenendo da un’oculata ed accurata gestione antropica dei sedimi alluvionali derivati dalle diva- gazioni storiche dei torrenti Chisone e Lemina, i terreni qui sono particolarmente fertili e drenanti. Le mappe settecentesche riferiscono di un sistema agricolo irriguo, continuo tutt’intorno al Torrione, che unicamente nelle immediate vicinanze dell’edificato presentava elementi riconducibili a un’ornamentazione verde a parterres. Nella Valba d’archivio relativa alla “Reggione del Chisone e del Torrione” (1775) tutti gli appezzamenti erano rappresentati come coltivati, ed appartenenti nella loro qua- si totalità al conte Canera di Salasco. Lungo il torrente Chisone vi s’identificano ter- reni boscati ed adibiti al pascolo, mentre nel resto della piana la coltivazione preva- lente era quella della vite (alteno o piem. autin), seguita da campi a seminativi e poi da prati. Realizzata nella prima metà dell’Ottocento la grande cinta muraria del parco ancor oggi esistente, la radura proseguì la tradizione di gestione agricola e d’allevamento precedente, in coabitazione con il nuovo spirito romantico e di loisir del parco. Ancor oggi, infatti, quest’area di oltre 8 ettari è utilizzata per la coltivazione di cerea- li e foraggi, e in un passato abbastanza recente per il pascolo di animali domestici, come bovini e ovini. Celebre, negli anni a cavallo del XX° e XXI° secolo, la presenza di pecore di razza Texel, provenienti dalle coste del mare del Nord: un modo riguardo- so con il quale la proprietà ha in ogni tempo cercato di preservare l’identità del luo- go, nel rispetto della sua vocazione agraria. Si segnala, nell’Ottocento, anche la presenza delle attività di sericoltura, ossia dell’al- levamento dei bachi da seta a fini tessili, testimoniata dalla presenza, accanto alla villa, di diversi edifici complementari, tra cui proprio l’ala della Bigataia, un tempo adibita proprio all’allevamento dei bachi da seta.