La Collinetta e la Ghiacciaia
Nella parte orientale del parco, lungo il sentiero di ritorno dal lago verso la villa, si trova una collinetta artificiale.
Tutto porterebbe a pensare che sia stata creata in seguito all’escavazione del lago, seppure non vi sia una fonte diretta che possa confermarlo. Di fatto, mentre entrambi questi elementi compaiono nell’acquerello del Kurten, non v’è traccia d’entrambi, né nella documentazione topografica dei primissimi dell’Ottocento, né nelle mappe pinerolesi del Settecento (Valbe del Catasto Sabaudo o Catasto Geometrico Particellare, ultimo quarto del sec. XVIII).
Quel che è certo, è che quest’area è stata progettata per migliorare l’estetica generale e per fornire un punto panoramico. Storicamente, vi si ritrova in vetta un tavolo costituito da un poderosissimo lastrone in pietra di Luserna poggiato su una solida base, con a fianco una panchina, anch’essa rustica.
La presenza di questa collinetta, insieme al lago e ad altri elementi naturali, contribuisce alla bellezza e alla diversità dell’intero ecosistema racchiuso dalle mura. Già presente nell’acquerello progettuale del Kurten del 1835, essa è vegetata sulle sue pendici e alla base tramite elementi arborei e arbustivi, attraverso i quali, con un sentiero appena accennato, è possibile giungervi in cima.
Proprio in aderenza alla cinta muraria nei pressi del cancello d’ingresso orientale, quasi in corrispondenza della direttrice che porta alla cascina del Torrionotto inferiore, si trova l’antica ghiacciaia.
La ghiacciaia è un esempio affascinante di architettura storica: costruita probabilmente nel XVIII secolo, serviva a raccogliere il ghiaccio proveniente dai monti circostanti, o raccolto localmente in occasione d’inverni rigidi e nevosi. Stipato con cura in questa struttura cui si accede tramite un serramento laterale, il ghiaccio era poi utilizzato per refrigerare alimenti e bevande.
La struttura è caratterizzata da muri spessi e una conformazione spaziale a cupola, parzialmente ipogea, e coperta da uno strato di terreno inerbito, che favoriva il mantenimento della temperatura interna. Rappresenta un punto d’interesse per i visitatori del parco, offrendo uno sguardo sulla storia locale e sulle tradizioni di conservazione alimentare.